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“E se ti dicessi che questa storia è vera?” Può una scopa diventare simbolo di dignità e integrazione?

  • Immagine del redattore: Cristina De Santis
    Cristina De Santis
  • 2 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 18 giu

La storia Vera di Alfred, migrante nigeriano che, con una scopa in mano, ha scelto di pulire le strade di Napoli per integrarsi onestamente. Un esempio di dignità e amore per la città che lo ha accolto.

In un'epoca in cui spesso si parla di integrazione, Alfred ci mostra che può essere una scelta, un gesto quotidiano, una scopa in mano. La sua storia mi ha colpito profondamente: un uomo che, senza nulla, decide di restituire bellezza a una città che ama.

È un promemoria potente che l'integrazione non è solo una questione politica, ma un atto di amore e rispetto reciproco.

📖 Alfred – L'uomo con la scopa

Nel 2008, Alfred lascia la Nigeria e arriva in Italia. Giunto a Napoli, si innamora subito della città: i vicoli stretti e rumorosi, i palazzi antichi con i panni stesi al sole, i bambini che giocano in strada e le voci delle mamme che rimbalzano da un balcone all'altro. C'è vita ovunque, c'è calore.

Ma qualcosa non va. La città è sporca, trascurata. Così gli viene un'idea.

Alfred non ha nulla, chiede l'elemosina. Con quei pochi spiccioli compra una scopa, una paletta, qualche sacco. E comincia a pulire Napoli. Lo fa ogni giorno, ogni mattina. Prende l'autobus delle sette da Castel Volturno e arriva quando la luce è ancora fioca. Le palazzine dormono ancora, i bar alzano appena le saracinesche. Ma lui si china, strappa le erbacce che sbucano tra le crepe, raccoglie, sistema.

Parte da piazza Fanzago, avanza per via Bernini. Poi imbocca via Scarlatti e arriva alla grande Chiesa del Sacro Cuore dei Salesiani. Un pezzo alla volta, ogni giorno un metro in più. Raccoglie rifiuti, spazza via le foglie secche, pota le piante. E rende ogni marciapiede un po' più bello.

Non indossa una divisa da dipendente comunale, nessuno lavora con lui. Ai suoi piedi ci sono solo un cappellino rovesciato e un cartello:

"Desidero integrarmi nella vostra città senza chiedere l'elemosina. Terrò pulite le vostre strade chiedendovi un contributo. Buste, scope e altro materiale per la pulizia sono ben accetti."

All'inizio la gente lo guarda con sospetto. Poi, giorno dopo giorno, si accorge che lui c'è. Sempre alla stessa ora, con lo stesso sorriso, la stessa voglia di fare. I passanti iniziano a lasciargli qualche spicciolo, un panino. Non lo evitano più. Lo salutano, scambiano due parole.

Alfred ne è felice, perché ci crede davvero. Sogna un lavoro vero, anche piccolo, anche part-time. Una casa da pulire, una strada in più da sistemare. Qualunque impiego dignitoso per dimenticare la fame, la povertà, la vita di prima. E per costruire un futuro.

Intanto, però, ama tenere pulita la sua bella Napoli. Al Vomero, Alfred è un simbolo. E con un gesto semplice e una scopa in mano, ricorda a tutti che delle cose belle bisogna prendersi cura.


La Custode delle Storie Giurate


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La storia Vera di Alfred, migrante nigeriano che, con una scopa in mano, ha scelto di pulire le strade di Napoli per integrarsi onestamente. Un esempio di dignità e amore per la città che lo ha accolto.
La storia Vera di Alfred, migrante nigeriano che, con una scopa in mano, ha scelto di pulire le strade di Napoli per integrarsi onestamente. Un esempio di dignità e amore per la città che lo ha accolto.

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