Può una legge cancellare l’amore e il diritto di essere una famiglia?
- Cristina De Santis
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 giorni fa
Una sentenza storica sui diritti genitoriali in Italia: due avvocate di Viareggio vincono la battaglia per registrare entrambi i Figli, nati da fecondazione eterologa, come figli di una coppia omogenitoriale.
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A Viareggio, in Toscana, vivono Isabella Passaglia e Glenda Giovannardi, una coppia di mamme riconosciute legalmente dopo una lunga battaglia. Hanno 41 e 39 anni, sono entrambe avvocate e si sono sposate civilmente nel 2020.Insieme hanno costruito una famiglia, avendo due figli con fecondazione eterologa: Isabella ha partorito una bambina, Glenda un maschietto.
I bambini sono nati in Italia e inizialmente registrati con entrambi i cognomi delle madri. Nessun problema a scuola, nessuna discriminazione: solo una famiglia come tante.
Poi è arrivata una circolare ministeriale che ordinava ai sindaci di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali. Il figlio maschio di Isabella e Glenda è nato un mese dopo quella circolare: per lo Stato, una sola mamma esisteva, l’altra era un fantasma legale.
Ma Isabella e Glenda non si sono arrese. Hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale e, dopo una lunga e difficile battaglia, hanno ottenuto la piena tutela dei loro diritti genitoriali in Italia.
Oggi sono la prima coppia di mamme riconosciute legalmente, con entrambi i figli registrati a nome di entrambe.
Questo significa che:
Entrambe possono ritirare i bambini da scuola.
Entrambe possono firmare per la loro salute.
Entrambe hanno pari responsabilità e diritti.
Ma la loro vittoria non riguarda solo la loro famiglia. Ha aperto la strada a centinaia di coppie lesbiche in Italia che fino a oggi sono state escluse dal riconoscimento legale dei propri figli.
Grazie a Isabella e Glenda, oggi è possibile dire che la legge comincia finalmente a vedere quello che l’amore ha già costruito.
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